La fermata Politeama, situata in una posizione chiave della rete ferroviaria, diventerà un importante punto di interscambio per i pendolari e i turisti.
Le scale mobili contribuiranno a facilitare il transito tra i diversi livelli della stazione, migliorando l’efficienza del sistema di trasporto pubblico e riducendo al contempo le barriere architettoniche.
L’installazione delle scale mobili presso la fermata Politeama non solo rappresenta un investimento nell’infrastruttura urbana, ma anche un impegno per creare una città più accessibile, moderna e attenta alle esigenze di tutti i suoi residenti e visitatori.
Ringraziamo Claudio per le foto da un punto di vista unico
Una delle poche fermate con un nome non ingannevole.
La fermata Sferracavallo è in montagna.
La fermata Libertà sarà vicino Piazza Vittorio Veneto
La fermata La Malfa è sull’autostrada….
Suvvia, la fermata Libertà è a nemmeno 200m da via Libertà. Francia è a piazzale Ambrosini, Palazzo Reale è giusta, si contano sulle dita di una mano quelle fuori posto 😅
Le fermate sono state realizzate su un percorso preesistente che non passa esattamente dove servirebbe di più. Pertanto, arrendiamoci, i nomi delle fermate fanno riferimento al percorso pedonale più corto per raggiungere qui luoghi. Per esempio, la fermata La Malfa non è in via La Malfa, ma è piuttosto nel punto più vicino tra il tracciato ferroviario e via La Malfa. E così via tutte le altre fermate.
In realtà anche la costruenda “Palazzo di Giustizia” si trova alla fine di via Imera, e a due passi dall’esistente D’orleans. Qualche incongruenza di fondo c’è.
Mi chiedo se sia davvero opportuno questo numero di fermate, a volte tra loro così vicine. Quanto durerà una corsa completa?
Grazie per l’aggiornamento, ma eviterei l’enfasi…almeno per non sembrare “provinciali”…
Le scale mobili sono diciamo scontate, così come lo sono gli ascensori. Se ci eccitiamo così per delle scale mobili “un impegno per creare una città più accessibile, moderna e attenta alle esigenze di tutti i suoi residenti e visitatori”…diciamo che è “normale” 😉
Riguardo al nome, richiama il luogo di interesse di riferimento. A Roma alle fermate, che per scelta indicano la strada, hanno dovuto mettere i sottotitoli altrimenti nessuno avrebbe capito dove scendere. Se questo luogo è all’interno dei 700 metri tipici di una fermata, allora ci siamo.
Incredibile, una metropolitana futuristica, avrà pure le scale mobili, un vero gioiello di tecnologia!!!
@Riccardo, trova scritto che si tratta di qualcosa di eccezionale? A me sembra soltanto un aggiornamento su uno dei tanti cantieri.
@Angelo, Le incongruenze ci sono e sono tante. Il modo “fantasioso” di nominare le fermate serve a non evidenziarle. Se l’avessero chiamata D’Orleans/bis sarebbe risaltato all’occhio l’estrema vicinanza tra le stazioni. Il concetto è sempre lo stesso. Alle nostre latitudini le opere servono più spesso a chi le fa e non a chi le utilizza. Lo stesso sta avvenendo sul passante. Si pensa di realizzare una fermata ad hoc al nascente polo medico Ri.Med./ISMETT2, proprio a metà tra le vicinissime stazioni Piraineto e Carini. Detta così l’idea sembra buona. Ma se continuiamo a mettere una stazione ogni tre chilometri finiremo per fare l’intera corsa Aeroporto-Stazione Centrale in tempi non propriamente rapidi. E’ vero che ci sono tanti pendolari che usano la tratta e tolgono auto dalle strade. Ma è altrettanto vero che così se ne disincentiva l’uso da parte di chi deve raggiungere la città dall’aeroporto, che alla fine preferirà 30 minuti sul mezzo gommato piuttosto che l’attuale ora su rotaia. Così, tanto per dirne una…
@Audace dipende però dalle frequenze previste da un contratto di servizio migliorato. Certo fare ogni corsa tutte le fermate diventa una gran fregatura ma già con 4 treni/h tutto diventa più cristiano, ancor più a 6 treni.
Invece la fermata Papireto sarà utilissima per tutto il quartiere Zisa e Capo e (in teoria, vedremo nella realtà) ricucirà una ferita urbana enorme in pieno centro.
Il Passante non serve solo per collegare la città all’Aeroporto, ma deve avere anche ruolo distributivo nel centro urbano densamente popolato. E qui varrebbe la pena di istituire un vero servizio metropolitano con diverse linee che fanno fermate diverse, con frequenze stabili e simmetriche e facili da ricordare.
@A51t0
Si, è vero che il passante svolge un servizio importante per il suburbano. Ma è anche vero che sostanzialmente, nonostante il raddoppio che, si spera, sarà presto completato, il tracciato è pressoché rimasto invariato, con velocità di esercizio spesso comparabili alle velocità di manovra. Proprio per la sua peculiarità di mezzo per pendolari e di collegamento aeroportuale, il servizio dovrebbe si puntare all’aumento della capacita di trasporto, con corse frequenti, ma dovrebbe anche garantire uno spostamento più veloce. Di fatto qualsiasi metropolitana copre le stesse distanze, servendo lo stesso numero di stazioni, seguendo tracciati addirittura più tortuosi, in metà del tempo. A mio avviso, si sarebbe potuto sfruttare l’occasione del raddoppio per velocizzare quanto più possibile la linea, anche con l’impiego di convogli più leggeri. Ce ne sono di fatti apposta, proprio per situazioni come questa. Non è fantascienza. Sarebbe giusto cominciare a pensare alle aree suburbane della città, quantomeno da Bagheria all’aeroporto, come parti integranti ed integrate (male) di Palermo.
Le metropolitane spesso varcano i confini comunali. Ma poi, perdonate… il sindaco di Palermo non è forse anche il sindaco della città metropolitana (ex provincia)?
@audace, il passante è troppo lento e ha tempi di attesa troppo lunghi alle fermate. ha una frequenza che in alcuni casi è di un treno all’ora e nessuna integrazione con la rete bus-tram. niente biglietto unico, niente navette per le stazioni. nessuna notizia dell’integrazione con l’anello, si spera che la coincidenza a notarbartolo avvenga al binario di fronte.
@A51t0, audace,
avete notato la lentezza con cui i treni del passante ripartono dalle stazioni dopo avervi sostato anche più di un minuto (il record ce l’ha notarbartolo)?
ci vorrebbero treni di tipo metropolitano con cui accorciare i tempi di sosta al binario e guadagnare tempo con ripartenze scattanti. Dieci-quindici secondi e via. Fatevi un giro nelle metropolitane vere, vanno come dei proiettili. Treni più leggeri di quelli attualmente in esercizio, che sono treni di qualità ma di tipo regionale (gli stessi che circolano in tutta la sicilia), come regionale è il contratto.
un contratto regionale non fa nessuna differenza fra una fermata in città e la stazioncina di carrapipi. non tiene conto delle esigenze di un’area urbana.
si possono aggiungere molte fermate, ma solo se si velocizza la linea e si aumentano le frequenze. altrimenti, come dice audace, all’aeroporto non ci si arriva mai.
il biglietto unico integrato per la singola corsa è l’unica cosa che incentiva il cambio tram-bus-treno. non si può chiedere ai cittadini di fare due biglietti diversi.
e ancora: piste ciclabili che colleghino le stazioni al resto del mondo, marciapiedi (a sferracavallo non ci sono né marciapiedi né illuminazione), navette.
@punteruolorosso
Credo tu abbia centrato il problema. Il contratto di esercizio regionale non impegna l’ente erogatore ad un servizio che abbia le caratteristiche di cui parlavamo.
È la visione generale che è sbagliata.
@audace,
e allora bisogna dare il passante in concessione all’amat. quest’ultima va ricapitalizzata e rifondata per accorpare tutti i mezzi di trasporto pubblico dell’area urbana di palermo. treni, tram e bus. il vecchio autista amat diventerà metroferrotranviere. se poi si vuole estendere l’area di pertinenza amat fino a cefalù, lo si faccia.
la regione se ne frega.
@pumteruolorosso
Poi ci sarebbe anche da capire perché il servizio su gomma da/per aeroporto nell’ultimo cinquantennio è stato effettuato in regime di monopolio da un’impresa privata… Lo so, sto cercando il pelo nell’uovo…
@audace, dopo l’aumento della tariffa di trenitalia, prestia e comandè è adesso di cinquanta centesimi più economico del treno. prima era il contrario. un altro motivo per non prendere il treno.